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Se il datore di lavoro muore, la badante può continuare a lavorare?

Il decesso del datore di lavoro è uno degli eventi più delicati nel lavoro domestico. In questi casi le famiglie si trovano spesso impreparate e si pongono domande urgenti: la badante può continuare a lavorare? Chi deve pagare lo stipendio? Serve una nuova assunzione? Facciamo chiarezza.

In sintesi
La morte del datore di lavoro incide direttamente sul rapporto di lavoro domestico. In alcuni casi il rapporto si interrompe, in altri può proseguire, ma solo se esiste un soggetto che subentra correttamente.
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1Il contratto si interrompe automaticamente?

Nel lavoro domestico il rapporto di lavoro è strettamente legato alla persona del datore. Quando il datore di lavoro muore, il contratto non può proseguire automaticamente come se nulla fosse accaduto.

In linea generale, il decesso del datore di lavoro comporta la cessazione del rapporto, salvo che vi sia un soggetto che subentra formalmente nella posizione di datore.

2La badante può continuare a lavorare?

La badante può continuare a lavorare solo se esiste un nuovo datore di lavoro che assuma formalmente il rapporto.

Non è sufficiente che un familiare “chieda di continuare”: senza un nuovo datore, il lavoro proseguito sarebbe privo di copertura contrattuale.

Attenzione
Far lavorare la badante “in attesa di decidere” espone la famiglia a rischi retributivi e contributivi.

3Chi paga stipendio e competenze?

Le spettanze maturate fino alla data del decesso (retribuzione, ferie, TFR, ratei) devono essere corrisposte dagli eredi.

Se il rapporto prosegue con un familiare, lo stipendio successivo sarà a carico del nuovo datore di lavoro, con un nuovo rapporto contrattuale.

4Serve una nuova assunzione?

Nella maggior parte dei casi, sì.

Il familiare che intende proseguire l’assistenza deve procedere con una nuova assunzione, anche se la lavoratrice è la stessa e le mansioni non cambiano.

La nuova assunzione comporta:

5Il caso della convivenza

Con il decesso del datore di lavoro viene meno anche il presupposto della convivenza.

In assenza di un nuovo rapporto, la badante convivente non è tenuta a rimanere nell’abitazione e la famiglia deve valutare tempestivamente come organizzare l’assistenza.

6Errori da evitare

7Conclusioni

La morte del datore di lavoro è un evento umano e delicato, ma nel lavoro domestico produce effetti giuridici immediati.

Chiarezza, tempestività e correttezza nella gestione del rapporto evitano problemi futuri e tutelano sia la famiglia sia la lavoratrice.